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La Chirurgia generale è una specializzazione medica che interviene sulle malattie del cavo addominale, della tiroide, della mammella e tratta le ernie. Non è difficile caprie che, nell’ambito dello studio per il concorso SSM, si tratta di un argomento rilevante, su cui ci sono diverse cose da sapere che sono proprio il focus di questo articolo. Sempre qui, allargheremo anche lo sguardo al percorso di specializzazione e alle prospettive occupazionali dei medici specializzati in Chirurgia generale.
Cosa trovi in questo articolo
Chirurgia generale nel test SSM: cosa studiare
Gli argomenti di Chirurgia generale e Gastroenterologia (le mettiamo insieme, dal momento che in molti casi è difficile catalogare un argomento in una o nell’altra branca) sono importantissimi: sono quelli più richiesti all’esame, dopo cardiologia. In media le domande di queste due materie coprono il 12% dell’intero test; argomenti ricorrenti: il tumore della mammella, la proctologia, l’addome acuto e le ernie inguinali sono oggetto della maggioranza delle domande.
Per avere qualche chance di superare l’esame è sicuramente indispensabile ripassare l’anatomia dell’addome (talvolta si presentano perfino domande nozionistiche di anatomia), la semeiotica dell’addome e la diagnosi differenziale tra le diverse cause di addome acuto.
La specializzazione in Chirurgia generale
Chirurgia generale è la sesta specializzazione per numero di posti. Si tratta di una scuola non troppo richiesta, sia per l’onerosità dei carichi di lavoro sia per il rischio di incorrere in cause legali. In media, bastano poco meno di 56 punti per entrare in una delle tante sedi italiane. In questo caso, però, la Scuola fa veramente la differenza e, di conseguenza, la forbice è molto ampia: si passa da 31,5 punti per entrare a Udine o 38 punti per entrare a Pavia, ad oltre 100 punti per entrare a Milano Humanitas.
Pensate di scegliere Chirurgia generale?
Allora, in questo caso, dovete informarvi bene sulla pratica in sala operatoria e sull’autonomia in ambulatorio, aspetti chiave nella qualità della preparazione di un chirurgo: in Italia trovare una Scuola che vi prepari in modo completo non è facile e spesso, per poter fare esperienza e crearsi una casistica operatoria accettabile prima del termine della specializzazione bisogna scegliere con largo anticipo una “sottospecializzazione” come quelle di cui parliamo tra poco. Sicuramente, le scuole che danno poco spazio alla pratica chirurgica in sala operatoria sono da evitare.
Tanti mondi diversi tra loro, diverse opportunità professionali
Una delle caratteristiche più evidenti di questa specializzazione è che è molto ampia e divisa in numerose branche, spesso molto lontane fra loro: si passa dalla senologia e dall’endocrinochirurgia (che si occupa principalmente di tiroide e ghiandole surrenaliche) a branche legate al tratto digerente (del tratto addominale superiore, inferiore e chirurgia epatobiliare), alla chirurgia dei trapianti e alla chirurgia d’urgenza, che lavora a stretto contatto con gli ortopedici. Ogni branca è un mondo a sé, con stili di vita, scuole e opportunità lavorative diverse.
Soffermandoci sulle opportunità lavorative, possiamo dire che, in generale, sono maggiori in Chirurgia addominale o d’urgenza, con le quali si può lavorare nei pronto soccorso o fare turni di guardia o reperibilità negli ospedali o nelle cliniche private. Chiaramente, in questi casi i ritmi di lavoro sono serrati.
Se invece si punta su branche “meno intensive”, come ad esempio la senologia, le opportunità lavorative sono minori ed è necessario del tempo per costruirsi un bacino di utenza nel settore privato.
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