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A differenza della Psicologia, la Psichiatria è una branca della Medicina, oltre che una materia oggetto d’esame nel concorso SSM. Se vi state preparando a questa prova, qui trovate qualche dritta sul programma di Psichiatria per il test SSM e informazioni sulle scuole di specializzazione in Psichiatria.
Cosa trovi in questo articolo
Psichiatria per il concorso SSM
Nell’economia generale della prova SSM, Psichiatria non è tra le materie più rilevanti: potete aspettarvi una o due domande, meno del 2% dei quesiti.
Tuttavia, diversamente da quanto si potrebbe concludere dopo aver visto i dati, è bene dedicare un po’ di studio a questa disciplina. Come mai? Perché gli argomenti richiesti sono pochi, quindi si può ripassare con uno sforzo relativamente contenuto e riuscire a prendere qualche punto prezioso. Ricordate sempre, infatti, che il test SSM è una prova comparativa, in cui ciò che conta è fare meglio degli altri candidati.
Gli argomenti di Psichiatria più gettonati al test SSM
I must da conoscere per rispondere alle domande di Psichiatria sono le malattie mentali più frequenti e che pesano maggiormente nelle società moderne: disturbi dell’umore (depressione e disturbo bipolare), disturbo d’ansia e schizofrenia.
È anche importante ripassare la semeiotica psichiatrica per avere le idee chiare su vari ambiti della psichiatria e non inciampare su domande puramente nozionistiche.
Psichiatria come scuola di specializzazione
Eccovi ora alcune informazioni utili sul percorso di specializzazione in Psichiatria, nel caso ci stiate pensando come possibile scelta professionale.
Posti e punteggio utile per entrare
Il numero di posti in Psichiatria disponibili in tutta Italia è piuttosto corposo, pari a più del 4% delle borse sul totale di tutte le specializzazioni.
L’accesso alle scuole di Psichiatria non è tra i più difficili, almeno in media: servono mediamente 70 punti, ma la forbice tra le varie Scuole è molto ampia. Si passa dai 58 punti per entrare a Torino ai 91,5 per Roma Sapienza Policlinico Umberto Primo.
Opportunità lavorative ne abbiamo?
La risposta a questa domanda è sì: per un medico psichiatra ci sono possibilità di lavoro sia nel pubblico sia nel privato. Nel pubblico gli psichiatri lavorano nei reparti degli SPDC, i Servizi Psichiatrici Diagnosi e Cura; sono inoltre di supporto in molte unità multidisciplinari, oppure operano come specialisti ambulatoriali nelle ASL.
Nel privato, gli spazi maggiori sono all’interno delle case di cura specializzate in malattie mentali e nei disturbi del comportamento alimentare. Si lavora anche negli ambulatori di psichiatria delle strutture private e convenzionate oppure si può aprire un proprio ambulatorio privato come libero professionista.
Infine, per lo psichiatra alcune soft skills sono indispensabili. Occorrono spiccate capacità relazionali, doti comunicative e, non irrilevante, la passione per la psicologia clinica e la conoscenza delle più importanti correnti di pensiero.
Ultima nota, non per importanza: in ambito psichiatrico la ricerca riveste un ruolo rilevante, con diverse correnti di ricerca attive come, per esempio, quella delle terapie pisco-dinamiche o il ramo più prettamente farmacologico. Va però detto che spesso, durante la formazione, il peso della ricerca viene messo in secondo piano, per trovare poi più spazio nella comunità scientifica dei professionisti già formati.
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