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Ti interessa l’esperienza in laboratorio e stai cercando di capire quale percorso universitario può fare per te? Oltre a Chimica e CTF esiste una terza via molto interessante, che riguarda un corso di laurea parte delle professione sanitarie. Ecco tutto quello che devi sapere su chi è e cosa fa il tecnico di laboratorio biomedico.

Il tecnico di laboratorio biomedico è una figura professionale sanitaria che lavora principalmente in ambito ospedaliero e si occupa dell’analisi di campioni biologici. Il suo lavoro è fondamentale per garantire diagnosi accurate e monitorare l’efficacia dei trattamenti terapeutici. Ma quali sono le sue reali mansioni? Dove lavora? E come si diventa tecnico di laboratorio biomedico? Scopriamolo insieme.

Cosa fa un tecnico di laboratorio biomedico

Il tecnico di laboratorio biomedico svolge un ruolo chiave in numerosi ambiti della diagnostica clinica. È la persona che analizza campioni di sangue, urine, tessuti e altri materiali biologici per fornire ai medici dati essenziali per fare una diagnosi o seguire l’andamento di una malattia.

In una giornata tipo, il tecnico può:

  • eseguire prelievi e preparare i campioni per l’analisi;
  • utilizzare strumenti di laboratorio sofisticati per identificare microrganismi o alterazioni cellulari;
  • validare i risultati degli esami e collaborare con medici e biologi per l’interpretazione dei dati;
  • mantenere e calibrare la strumentazione diagnostica, assicurandosi che tutto funzioni al meglio.

Lavora spesso in team multidisciplinari all’interno di laboratori di microbiologia, ematologia, anatomia patologica, genetica e immunologia.

Dove lavora il tecnico di laboratorio

Se ti laurei in Tecniche di laboratorio biomedico puoi trovare occupazione in varie strutture laboratoriali:

  • laboratori di analisi di varia natura in ambito sia pubblico che privato e, tra questi, ovviamente ci sono anche i laboratori di ricerca universitaria;
  • divisioni laboratoriali che si occupano del controllo qualità in campo biomedico o per industrie farmaceutiche;
  • offrire supporto tecnico per la filiera della produzione e vendita nell’ambito della diagnostica di laboratorio.

Un ruolo sempre più centrale, anche dopo il Covid

Durante la pandemia, il tecnico di laboratorio biomedico è stato al centro del sistema sanitario: i tamponi, i test sierologici e le analisi virologiche hanno mostrato quanto fosse cruciale il suo intervento. Da allora, la domanda per questo profilo è cresciuta, e oggi viene considerato un professionista strategico in tutti gli ambiti della prevenzione, della diagnosi e della ricerca clinica.

Come si diventa tecnico di laboratorio biomedico

Per accedere a questa professione è necessario conseguire una laurea triennale in Tecniche di laboratorio biomedico, appartenente alle professioni sanitarie tecniche. Si tratta di un corso a numero programmato nazionale, il cui accesso è regolato da un test di ammissione che si svolge solitamente a settembre.

Il test di ingresso

Il test, unico per tutte le lauree sanitarie, prevede domande su:

  • biologia
  • chimica
  • matematica e fisica
  • logica
  • cultura generale

Il punteggio ottenuto determina la posizione in graduatoria e l’accesso al corso.

Il percorso di studi

Il corso di laurea ha una durata di tre anni e alterna insegnamenti teorici a un’intensa attività pratica. Gli esami più significativi includono:

  • Biochimica clinica
  • Microbiologia e virologia
  • Immunoematologia
  • Tecniche di laboratorio molecolare
  • Normativa e sicurezza in laboratorio

Ampio spazio è dedicato al tirocinio clinico, che rappresenta una parte essenziale del percorso e si svolge all’interno di laboratori ospedalieri, universitari o di strutture accreditate.

Dove lavora e cosa può fare dopo la laurea

Il tecnico di laboratorio biomedico può lavorare:

  • negli ospedali pubblici e privati;
  • nei laboratori di analisi cliniche;
  • nelle aziende farmaceutiche e biotecnologiche;
  • nei centri di ricerca universitari o industriali.

Nel settore pubblico l’accesso avviene tramite concorso, mentre nel privato la selezione è diretta. Esiste anche la possibilità di lavorare all’estero, soprattutto in ambito ospedaliero e accademico.

Chi desidera proseguire la formazione può iscriversi a lauree magistrali (come Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche), master di primo livello o corsi di perfezionamento tecnico-specialistico.

Quanto guadagna un tecnico di laboratorio biomedico?

Lo stipendio varia a seconda del tipo di struttura e dell’anzianità di servizio:

  • nel pubblico, un tecnico neolaureato guadagna circa 1.400–1.600 euro netti al mese, cifra che può aumentare con gli anni e i turni;
  • nel privato, le retribuzioni possono essere leggermente inferiori all’inizio, ma aumentano rapidamente in contesti di ricerca o industria.

Chi lavora in laboratori d’eccellenza o in multinazionali farmaceutiche può arrivare anche a stipendi superiori ai 2.500 euro netti al mese.

Come prepararsi al test di ammissione

Il primo passo per chi sogna questa professione è superare il test di ammissione. Per farlo, puoi:

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