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Se stai pensando di iscriverti all’università e ti interessano le scienze della vita, probabilmente ti chiederai quale sia la differenza tra Biologia e Biotecnologie. Entrambi i percorsi hanno molto in comune, ma ci sono alcune differenze fondamentali sia nel piano di studi che negli sbocchi professionali. La scelta tra l’uno o l’altro dipende dai tuoi interessi e dalle opportunità che vuoi cogliere nel mondo del lavoro.

In questo articolo analizziamo i due corsi di laurea, le modalità di accesso, le materie di studio e le opportunità lavorative per aiutarti a scegliere quello più adatto ai tuoi interessi e alle tue ambizioni.

Corsi di laurea a confronto

Biologia

Il corso di laurea in Biologia ha un’impronta più teorica e si concentra sullo studio degli organismi viventi, dai processi cellulari e molecolari fino all’ecologia e all’evoluzione.

Tra le principali materie di studio figurano:

  • Biologia generale e cellulare
  • Genetica e microbiologia
  • Fisiologia animale e vegetale
  • Ecologia ed evoluzione
  • Chimica e biochimica

Dopo la laurea triennale L-13, Scienze Biologiche, per accedere alla maggior parte delle professioni è necessaria una laurea magistrale LM-6, Biologia.

Biotecnologie

Il corso di laurea in Biotecnologie è più applicativo e mira a sviluppare conoscenze utili a creare prodotti e tecnologie basate su organismi viventi, con applicazioni in medicina, industria e agricoltura. Le materie più importanti che studierai se sceglierai questo percorso sono:

  • Biologia molecolare e ingegneria genetica
  • Microbiologia industriale
  • Biotecnologie farmaceutiche e mediche
  • Bioinformatica e analisi dati
  • Chimica organica e biochimica avanzata

Anche in questo caso, dopo la laurea triennale L-2, Biotecnologie, si può proseguire con una magistrale specifica LM-9, Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche, Industriali o Agroalimentari.

Ammissione ai corsi di laurea

Una delle differenze tra Biologia e Biotecnologie riguarda le modalità di accesso ai corsi di laurea.

Biologia

Nella maggior parte degli atenei l’accesso è libero, ma è previsto un test di autovalutazione obbligatorio.

Anche se non selettivo, il test serve a verificare le competenze iniziali degli studenti in materie scientifiche e ad attribuire, se necessario, degli obblighi formativi da colmare durante il primo anno.

Biotecnologie

L’accesso è spesso a numero programmato, con test di ingresso selettivi; il più diffuso è il TOLC-B (Test Online CISIA per Biotecnologie). Il test comprende domande di matematica di base, biologia, chimica e fisica.

Per prepararti, puoi utilizzare i nostri manuali specifici o seguire corsi online dedicati al TOLC-B.

Metodologie di studio e approcci diversi

Una delle differenze più significative tra Biologia e Biotecnologie riguarda il modo in cui si affronta lo studio e la ricerca. Se entrambi i percorsi condividono una solida base scientifica, l’approccio utilizzato è piuttosto diverso e può influenzare la tua esperienza universitaria.

Chi sceglie Biologia si troverà a studiare il mondo vivente in tutte le sue sfaccettature, con un forte focus sulla teoria e sulla comprensione dei processi naturali. Nei primi anni si parte dalle basi, come la biologia cellulare e la genetica, per poi approfondire argomenti come la zoologia, la botanica e l’ecologia. Gran parte dello studio avviene sui libri, con lezioni teoriche e seminari che aiutano a sviluppare una visione d’insieme dei meccanismi della vita. Anche il laboratorio ha il suo ruolo, ma è spesso più orientato all’osservazione e all’analisi piuttosto che alla sperimentazione attiva. Questo rende Biologia il percorso ideale per chi ama studiare in profondità e vuole comprendere la natura senza necessariamente modificarla o applicare la conoscenza in un contesto industriale.

Dall’altro lato, Biotecnologie è un corso più dinamico e pratico, pensato per chi è affascinato dalle applicazioni della scienza. Fin da subito, gli studenti lavorano con tecniche di laboratorio avanzate per studiare e manipolare il DNA, sviluppare nuovi farmaci o migliorare i processi produttivi. Non ci si limita a capire come funzionano gli organismi, ma si cerca di sfruttare le loro capacità per creare qualcosa di nuovo, che sia un trattamento medico, un biocarburante o un sistema di depurazione ambientale. Se Biologia è più teorica e riflessiva, Biotecnologie è più sperimentale e innovativa: il metodo scientifico diventa uno strumento per risolvere problemi concreti.

Un altro aspetto che distingue i due corsi è il tipo di ricerca in cui si può essere coinvolti. La ricerca biologica si concentra spesso sullo studio dei fenomeni naturali per comprenderne il funzionamento, mentre la ricerca biotecnologica ha un’impronta più ingegneristica e finalizzata alla produzione di nuove tecnologie. Per questo, chi studia Biotecnologie avrà maggiori occasioni di collaborare con aziende farmaceutiche, industrie alimentari o start-up nel campo della bioingegneria.

Sbocchi lavorativi per i laureati in Biologia

Un laureato in Biologia può lavorare in diversi settori.

  • Ricerca e università: dopo la laurea magistrale in Biologia, molti studenti scelgono di proseguire con un dottorato di ricerca, che permette di specializzarsi ulteriormente in un settore specifico come genetica, biologia molecolare, neuroscienze o ecologia. Il lavoro di ricerca può essere svolto in università, istituti di ricerca pubblici come il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) o l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), oppure in centri privati e aziende farmaceutiche e biotecnologiche. Chi intraprende questa strada può diventare ricercatore o docente universitario, partecipare a studi internazionali e contribuire alla scoperta di nuove terapie, biomarcatori o strategie di conservazione ambientale.
  • Laboratori di analisi e diagnostica: i biologi possono lavorare in ospedali, cliniche private, laboratori di analisi e centri diagnostici, occupandosi di analisi microbiologiche, test genetici e diagnostica di malattie infettive e tumorali. Alcuni si specializzano in biologia della riproduzione, operando nei laboratori di fecondazione assistita, mentre altri si dedicano alla microbiologia alimentare, controllando la qualità e la sicurezza degli alimenti. Per lavorare in questo settore è necessaria l’iscrizione all’Albo dei Biologi, che si ottiene dopo aver superato l’esame di Stato.
  • Settore ambientale: i biologi che scelgono questa strada possono occuparsi di gestione della biodiversità, monitoraggio degli ecosistemi e conservazione delle specie a rischio. Molti lavorano in enti pubblici come le agenzie regionali per la protezione ambientale (ARPA), il Ministero dell’Ambiente o i parchi naturali, svolgendo analisi dell’inquinamento e valutazioni di impatto ambientale. Altri si specializzano in biologia marina, studiando l’ecosistema marino e contribuendo alla salvaguardia della fauna e della flora acquatica. Anche il settore privato offre opportunità, soprattutto in aziende che si occupano di bonifiche ambientali, gestione dei rifiuti e energie rinnovabili.
  • Insegnamento: con l’abilitazione, è possibile insegnare materie scientifiche come Scienze Naturali, Chimica e Biologia nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Per diventare docente nelle scuole superiori, è necessario seguire un percorso di abilitazione, che attualmente prevede il conseguimento di 60 CFU universitari e il superamento di un concorso pubblico. In alternativa, alcuni laureati in Biologia scelgono di dedicarsi alla divulgazione scientifica, lavorando per musei, riviste specializzate, documentari o piattaforme di e-learning.

Sbocchi lavorativi per i laureati in Biotecnologie

Le biotecnologie sono un settore in forte espansione, con una crescita stimata del 10% nei prossimi anni (OECD, Biotechnology Report 2023)​. Rispetto ai biologi, i biotecnologi hanno prospettive lavorative più orientate all’industria e alla ricerca applicata.

  • Settore medico e farmaceutico: le biotecnologie sono alla base di molte innovazioni in ambito sanitario. I biotecnologi lavorano nello sviluppo di farmaci biologici, vaccini e terapie geniche, contribuendo alla ricerca di nuove cure per malattie genetiche, autoimmuni e oncologiche. Le biotecnologie farmaceutiche permettono di progettare farmaci su misura per i pazienti, sfruttando tecniche come la terapia genica e le terapie a RNA, che sono alla base di vaccini innovativi come quelli a mRNA per il COVID-19. Chi lavora in questo settore può trovare impiego in aziende farmaceutiche e biotecnologiche, laboratori di ricerca e centri di medicina personalizzata, collaborando con medici e scienziati per sviluppare trattamenti sempre più efficaci e mirati.
  • Biotecnologie industriali: in questo settore, le biotecnologie vengono applicate ai processi produttivi per sviluppare enzimi industriali, biofarmaci e materiali innovativi. I biotecnologi contribuiscono a migliorare l’efficienza e la sostenibilità di molte industrie, sostituendo processi chimici tradizionali con soluzioni bio-based più ecologiche. Tra gli ambiti di applicazione più importanti troviamo la produzione di antibiotici e biofarmaci, la sintesi di bioplastiche e la realizzazione di materiali biodegradabili. Le competenze in biotecnologie industriali sono molto richieste in aziende farmaceutiche, chimiche e di ingegneria biomedica.
  • Agroalimentare: l’uso delle biotecnologie in agricoltura ha rivoluzionato il settore, migliorando la resistenza delle colture a malattie e condizioni climatiche estreme, aumentando la produttività e riducendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici. Tecniche come il miglioramento genetico delle piante (ad esempio con CRISPR-Cas9)e la produzione di alimenti funzionali hanno un impatto diretto sulla sicurezza e la qualità degli alimenti. Inoltre, i biotecnologi agroalimentari lavorano nel controllo della qualità e della sicurezza alimentare, sviluppando test rapidi per individuare contaminanti e agenti patogeni negli alimenti. Questo settore offre opportunità in aziende agroalimentari, centri di ricerca agraria e laboratori di analisi alimentare.
  • Ambiente ed energia: le biotecnologie ambientali sono fondamentali per ridurre l’inquinamento, gestire i rifiuti e sviluppare fonti energetiche rinnovabili. Il biorisanamento è una delle applicazioni più importanti: si tratta di tecniche che utilizzano microorganismi per bonificare terreni e acque contaminate da metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze tossiche. Nel settore energetico, invece, i biotecnologi lavorano allo sviluppo di bioenergie, come il bioetanolo e il biodiesel, prodotti da materiali organici di scarto. Anche la produzione di bioplastiche, materiali biodegradabili derivati da fonti rinnovabili, sta diventando sempre più rilevante per ridurre l’inquinamento da plastica. Questi professionisti trovano impiego in aziende di green technology, istituti di ricerca ambientale e multinazionali del settore energetico.
  • Bioinformatica e analisi dati biologici: con l’enorme quantità di dati genetici e biologici prodotti ogni giorno, la bioinformatica è diventata essenziale per analizzarli e interpretarli. I biotecnologi specializzati in bioinformatica utilizzano software avanzati e algoritmi di intelligenza artificiale per studiare il DNA, prevedere l’evoluzione delle malattie e sviluppare nuove terapie. Questa disciplina è particolarmente importante nella genomica, nella ricerca sul cancro e nella scoperta di nuovi farmaci, dove enormi database di sequenze genetiche vengono analizzati per individuare mutazioni e target terapeutici. I bioinformatici lavorano in laboratori di ricerca, ospedali, aziende farmaceutiche e centri di genomica, sviluppando strumenti sempre più sofisticati per la medicina di precisione e la ricerca biologica avanzata.

Qual è il corso giusto per te?

Per scegliere tra Biologia e Biotecnologie, puoi porti alcune domande:

Ti interessa di più la teoria o l’applicazione pratica?

  • Se preferisci la teoria e la ricerca di base, scegli Biologia.
  • Se vuoi lavorare con tecnologie innovative, scegli Biotecnologie.

Quali materie ti piacciono di più?

  • Biologia ha un focus su ecologia, evoluzione e fisiologia.
  • Biotecnologie si concentra su genetica, biochimica e ingegneria biologica.

Quali sbocchi lavorativi ti interessano?

  • Se sogni un futuro nella ricerca accademica, Biologia è la scelta più adatta.
  • Se vuoi lavorare in industria farmaceutica o tecnologica, Biotecnologie offre più opportunità.

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