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consigli per studiare bene

Siete ancora alle superiori, magari in quinta, e da qui a poco dovrete fare i conti con l’esame di maturità. Oppure, per iscrivervi a un corso universitario a numero chiuso, dovete superare un test di accesso.  O, ancora: dopo aver scelto la facoltà universitaria, vi state preparando per i primi esami. In tutti questi casi vi saranno sicuramente utili questi 7 consigli per studiare bene. Eccoli.

1. Il calendario: la vostra bibbia

Gli esami da sostenere (e possibilmente superare) in un corso di laurea sono tanti così come gli argomenti da studiare per un’interrogazione. Stilare una “scaletta” con l’ordine degli esami/argomenti da affrontare, una sorta di piccolo calendario personale, vi aiuterà a organizzare lo studio e ottimizzare i tempi a disposizione in base alla difficoltà della prova. Fate in modo di averlo sempre a portata di mano e consultatelo quotidianamente: è lo strumento più efficace per motivarvi, ma anche per tenere a bada l’ansia.

Dopo qualche giorno di studio, riguardatelo per valutare se l’avete “tarato” bene e, se necessario, modificatelo.

2. Leggere: come?

Questo è un punto fondamentale: leggere non equivale a studiare, ma è l’ineludibile punto di partenza e partire col piede giusto è importante. Alcuni preferiscono leggere prima tutto il materiale dell’esame e poi memorizzare. Altri invece si fermano più tempo su una singola parte, memorizzando i punti più importanti e poi proseguendo. In entrambi i casi la parola d’ordine è: niente fretta. Tra i due approcci, il secondo è preferibile: leggere “a blocchi”, ripetendo e memorizzando via via, vi aiuta a non perdervi nel mare delle cose da studiare, tenendo sotto controllo l’ansia. Se questo è il metodo che sceglierete, ricordate di tenere d’occhio il calendario che vi sarete prefissati all’inizio.

3. Schemi benedetti

Durante la preparazione di un esame o di un’interrogazione sono tante le cose da imparare. Dopo la lettura, un aiuto prezioso può venire dalla stesura di uno schema. È infatti molto più semplice assimilare nozioni organizzate “graficamente”. Soprattutto per quanto riguarda gli argomenti più complessi, redigere una mappa aiuta anche a capire quali siano i punti da chiarire meglio, su cui soffermarsi di più.

4. Punti chiave per gettare le basi

Questo consiglio per studiare bene si collega in parte a quello precedente. È (quasi) impossibile, o almeno molto difficile, memorizzare alla lettera quello che si studia. Molto meglio focalizzarsi sui punti chiave, almeno nella prima fase dello studio lasciando alla successiva gli approfondimenti e i dettagli.

5. Riassunti: sì, ma senza esagerare

In alternativa a schemi e punti chiave, potete anche ricorrere a riassunti. Fate però attenzione a un rischio: se il vostro compendio non potrà certo ridursi alle tipiche “due parole”, il riassunto non può diventare una copia della pagina appena letta o non vi sarà di nessuna utilità. Se vedete che la vostra capacità di sintesi zoppica e la stesura dei riassunti vi porta via troppo tempo, piuttosto lasciate perdere e passate al punto 6.

6. Ripetere e memorizzare

Una volta organizzati materiali e tempi, fatti gli schemi e individuati i punti chiave, non vi resta che una cosa da fare: ripetere e memorizzare. Adesso, che vi piaccia o no, dovete cominciare a ripetere quanto imparato a voce alta, così da essere in grado di imbastire un discorso su quanto studiato.

È questa una fase delicata: soprattutto all’inizio, quando non si è ancora sicuri, ripetere ad alta voce può essere frustrante, ma è proprio ora che dovete farlo con cura. Trovate la vostra “vittima”, qualcuno a cui mostrare via via i vostri progressi; non sottovalutate poi l’utilità di registrarvi per poi riascoltarvi alla sera, prima di chiudere i libri.

Infine, potete verificare se le vostre conoscenze sono solide aprendo un libro a una pagina a caso e rispondendo a qualche domanda sull’argomento che avete sotto gli occhi.

7. Pause e pennichelle: non potete farne a meno

L’ultimo dei consigli per studiare bene è questo: prendetevi le giuste  pause, ovviamente senza farle durare troppo. Studiare intensamente è un bene, ma studiare troppo può essere dannoso.

Da questo punto di vista, gioca un ruolo molto importante il sonno, in particolare la sua qualità e quantità. Per essere sintetici: a mano a mano che la data dell’esame, del test o dell’interrogazione si avvicina, l’ideale è mettere in cascina otto ore di sonno notturno, possibilmente mantenendo costanti l’ora in cui vi coricate e quella della sveglia. E poi, vogliamo trascurare il potere rigenerante dei pisolini? Se, durante le ore pomeridiane, sentite gli occhi che si chiudono, assecondare questo bisogno per una ventina di minuti vi permetterà di riprendere lo studio con le pile ricaricate. Naturalmente, anche in questo caso, il segreto è non esagerare!

Fonte immagine: Pixabay.com/it

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