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L’informatica è l’area professionale in cui sognate di “atterrare” nel vostro futuro? Se vi appassiona l’idea di programmare, pianificare e progettare software e app sarete interessati a capire come si fa a diventare ingegnere informatico. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza sul tema e di spiegarvi i vari scenari possibili per arrivare a esercitare questa professione.
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Ingegnere informatico o dell’informazione?
Quando si parla di questa figura bisogna distinguere tra titolo accademico e titolo professionale. Le attività svolte da un Ingegnere Informatico possono essere anche affidate a figure che provengono da altri percorsi formativi (universitari o para-universitari). Non solo: in Italia non esiste la classe di laurea di Ingegneria Informatica ma si parla di Ingegneria dell’Informazione, all’interno della quale sono presenti vari corsi di laurea: Ingegneria Informatica, ovviamente, ma anche Ingegneria Meccanica, Chimica, Elettronica… Per cui è corretto ipotizzare, per chi vuole lavorare in questo ambito, due strade possibili, che adesso vi presentiamo.
Strada n°1. Laurearsi fin da subito in Ingegneria
Anche se, come dicevamo in apertura, le competenze di programmazione possono essere acquisite in vari modi (studiando in autonomia o seguendo corsi sia universitari che para-universitari), se desiderate fregiarvi del titolo di Ingegnere non vi è altra strada possibile se non quella di iscrivervi a Ingegneria. La laurea in Ingegneria, oltre a essere una delle più richieste dal mondo del lavoro, è anche l’ambito di studi su cui ci concentriamo nella strada n°1 che deve considerare chi desidera lavorare come Ingegnere Informatico.
- In questa via potreste scegliere di iscrivervi al corso di Laurea triennale in Ingegneria Informatica. Questo corso vi può permettere di raggiungere facilmente le conoscenze necessarie.
- Già con la laurea triennale potete poi iscrivervi alla Sezione B dell’Albo degli ingegneri. Invece, per iscriversi alla Sezione A, bisogna aver conseguito anche una laurea magistrale, della durata di due anni.
- Per diventare ingegnere, occorre infine superare l’Esame di Stato. Questo viene indetto ogni anno dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur). Per maggiori informazioni (data della prova, modalità di svolgimento, modalità di iscrizione), potete consultare il sito ufficiale del Ministero, Istruzione.it.
- L’ultimo passaggio, superato l’esame di Stato, è l’Iscrizione all’Albo degli Ingegneri. Per maggiori informazioni, potete consultare il sito dell’Ordine degli ingegneri della vostra provincia di residenza.
Strada n°2. Programmare senza laurearsi in Ingegneria
Non dovete necessariamente essere laureati in Ingegneria se volete operare nel mondo dell’Informatica. Chi desidera per esempio lavorare come programmatore ha di fronte a sé tante strade possibili. Tra queste c’è per esempio il corso di laurea in Informatica, del Dipartimento SSMMFFNN (Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali), oppure la laurea in Matematica, oppure ancora il diploma tecnico di scuola superiore a cui potete abbinare, se volete, un corso post-diploma di specializzazione.
Prepararsi al test
Il corso di laurea in Ingegneria Informatica è quasi sempre a numero chiuso, quindi con un test di accesso da superare, molto spesso realizzato e gestito dal consorzio interuniversitario Cisia. Le materie su cui di solito verte la prova sono logica, comprensione verbale, matematica, chimica, fisica.
Per prepararsi alla prova, il consiglio è di studiare su libri specifici per il test di Ingegneria: si tratta di volumi focalizzati sulle materie su cui verteranno le domande alle quali dovrete rispondere. E per mettere alla prova il livello di preparazione raggiunto, potete ricorrere a una piattaforma e-learning per test Ingegneria.
Per altri corsi di laurea dell’ambito scientifico vi potrebbe capitare di dover sostenere il test, come no. Se previsto, potete allenarvi sul libro specifico per i test dell’area scientifica, altrimenti potete semplicemente procedere all’immatricolazione nei tempi predisposti dall’ateneo.
Fonte immagine: Pixabay.com/it
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